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Saldatrice a filo: Consigli per la regolazione

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Saldatrice a filo: Consigli per la regolazione

23 gen, 2019

Saldatrice a filo, come regolarla?

 

Il processo di saldatura MIG/MAG, Metal Inert Gas/Metal Active Gas, anche se piuttosto recente, è molto diffuso per la sua flessibilità di utilizzo. Le prestazioni di queste macchine sono decisamente migliorate negli anni e i modelli più recenti, quelli digitali e quelli sinergici, permettono regolazioni corrette ed efficaci anche per i meno esperti.

Per un approfondimento sull'argomento ti consigliamo di leggere anche l'articolo "Come regolare il gas per le saldatrici a filo continuo".

Le regolazioni? Dipende...

 

Le regolazioni da impostare per eseguire una saldatura con la saldatrice a filo dipendono da molteplici fattori.

I modelli non automatici prevedono la regolazione manuale di:

  • gas di protezione, in funzione del materiale di base da saldare e della tecnica

  • corrente, che dipende da tensione di saldatura e velocità del filo

  • filo, il diametro, che dipende dallo spessore del materiale base.

 

A seconda della intensità di corrente di saldatura, che dipende dai due parametri, tensione e velocità del filo, si ottengono tre diversi tipi di trasferimento del materiale d’apporto nell’arco di saldatura:

  1. intensità di corrente bassa - trasferimento per corto circuito, SHORT ARC

  2. intensità di corrente maggiore - GLOBULAR TRANSFER, trasferimento globulare o a gocce

  3. intensità di corrente elevata - trasferimento SPRAY ARC, a spruzzo.

Con correnti alte anche la velocità del filo dovrà essere aumentata.

 

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Short Arc

Nel trasferimento per corto circuito, l’arco è più stretto e il filo entra in contatto con il bagno. A questo punto provoca un corto circuito che aumenta la corrente e lo fa fondere in una piccola pozza, che solidifica in fretta. Per questa caratteristica, lo SHORT ARC è adatto su spessori sottili e per chiudere  aperture causate da altre lavorazioni.

Da una parte questa tecnica va bene per molti materiali, dall’altra ha l’inconveniente di presentare spruzzi di materiale fuso.

 

Trasferimento a gocce

Nel GLOBULAR TRANSFER, l’intensità della corrente fa fondere il filo in grosse gocce, che, per effetto della gravità, cadono nel bagno. L’arco deve essere sufficientemente lungo perché la goccia cada senza provocare corto circuito e quindi spruzzi.

 

Spray Arc

Con correnti elevate, si ha il trasferimento a spruzzo. Il filo fonde rapidamente formando goccioline molto piccole che si trasferiscono in un arco molto stabile, riducendo il rischio di spruzzi al di fuori della saldatura. Tuttavia, con un apporto di calore alto, questo tecnica di saldatura si presta quando si lavorano grossi spessori. Il difetto più frequente sono le incisioni marginali.

 

Pulsed Arc

Lo SPRAY ARC si è evoluto grazie alla combinazione con la corrente pulsata, che rende questa tecnica, PULSED ARC, molto più flessibile nell’utilizzo. Infatti, permette di saldare anche spessori sottili e materiali come l’alluminio o l’acciaio inossidabile, perché pre-riscalda il materiale e rompe la patina di ossido.

 

Il gas di protezione, il primo parametro da regolare

 

Utilizzando la modalità MIG, il gas di protezione è inerte. Si usano quindi l’elio o l’argon, proprio come nella saldatura a elettrodi.

L’argon ha il vantaggio di essere più pesante dell’aria e quindi di permanere sul bagno di fusione più a lungo, proteggendo meglio la saldatura.

L’elio invece è da preferire quando si hanno spessori importanti o quando si lavora con materiali ad alta conducibilità termica, perché conduce meglio il calore e garantisce una maggior penetrazione..

 

Con la modalità MAG, il gas è attivo e interagisce a contatto con l’aria. Di solito si utilizza una miscela di argon e anidride carbonica, che non supera il 25%. Il gas attivo aumenta la penetrazione e la stabilità dell’arco elettrico su materiali ferromagnetici. L’anidride carbonica non è indicata con la tecnica SPRAY ARC.

 

La quantità di gas

La quantità di gas che fuoriesce durante la saldatura è un parametro importante per ottenere un buon risultato.

Quando il gas esce troppo lentamente, non si ha una protezione adeguata del bagno di fusione. Una portata troppo elevata crea invece delle turbolenze in cui si rischia che l’ossigeno dell’aria possa reagire con il bagno di fusione, creando degli ossidi.

La portata minima per effettuare una saldatura è di 10 l/minuto. In funzione della dimensione del cordone di saldatura, si aumenta il diametro dell’ugello e di conseguenza la portata del flusso di gas.

Per esempio, con la tecnica PULSED ARC, il gas di protezione indicato è l’argon.

Su spessori piccoli, in quantità tra 15-20 l/min con un filo di diametro da 0,8 a 1,2 mm.

Per spessori maggiori, la portata del gas sarà 20-25 l/min, con un filo di diametro compreso tra 1,6 e 2,4 mm.

 

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Con le saldatrici sinergiche

 

Nelle saldatrici a filo sinergiche, la regolazione è facilitata da programmi precaricati dal costruttore o dall’utente, nei quali ci sono i parametri ottimali relativi alla corrente, in rapporto al materiale di base, al gas di protezione, al diametro del filo.

Questi programmi permettono di gestire la variazione di intensità di corrente del picco, nel caso di tecnica PULSED ARC, con rampe di salita e discesa a diversa pendenza o a frequenza variabile. In questo modo viene dato il giusto apporto termico durante la saldatura e si ottiene la giusta penetrazione del materiale d’apporto nel metallo base.

Questo procedimento, si presta anche alla robotizzazione.

 

Anche nelle saldatrice sinergiche, che si regolano con una sola, semplice manopola, le conoscenze e la manualità del saldatore sono determinanti per una buona riuscita della saldatura.

 

Hai altre curiosità sulla saldatura?

 

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Scritto da

Michele Dalla Costa
Michele Dalla Costa

Tecnico dimostratore presso il Gruppo Arroweld Italia

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